Non la carne né il sangue di una fragile umanità
eppure riveli a noi il tuo mistero inaccessibile
e ci mostri il tuo volto d’amore.
Tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente
e in te ci riconosciamo figli,
deboli e limitati,
eppur desiderosi di conoscerti
e di trovare in te un senso al nostro andare.
Rimani, o Signore,
la domanda inquietante,
che ci scuote dall’indifferenza delle certezze acquisite;
rimani,
l’interrogativo aperto,
che non cerca risposte già fatte da altri;
rimani,
la provocazione che quotidianamente ci sollecita
e ci spinge a confrontarci con la tua Parola viva e penetrante.