come viviamo
Vita di comunione fraterna e di obbedienza
Amandovi a vicenda nella carità di Cristo,
dimostrate al di fuori con le opere l’amore
che avete nel cuore, sempre sollecite
nel conservare reciprocamente l’unità
della scambievole carità.
(Santa Chiara)
Vita in povertà
Francesco scrisse per noi una forma di vita e soprattutto che perseverassimo sempre nella vita e povertà dell’altissimo Signore nostro Gesù Cristo e della sua santissima Madre.
E io, Chiara, con le altre mie sorelle, più e più volte volontariamente ci obbligammo alla signora nostra, la santissima povertà.
(Santa Chiara)
Vita di relazioni, in clausura
Chiara, separata da tutti, era a tutti unita e portava in sé le gioie e le speranze di tutti gli esseri umani; molti andavano da lei, tanto che alla sua morte così la pregavano:
“Intercedi per noi presso Cristo, o prima fra le Donne Povere, tu che hai guidato tanti alla penitenza, tanti alla vita!”
(Vita di santa Chiara 48)
La nostra vita in monastero è caratterizzata dallo spirito di semplicità ed essenzialità, nella fiducia e nella consegna rinnovata ogni giorno a Dio Padre delle misericordie e datore di ogni bene, ed è nutrita dalla preghiera, liturgica e personale, che ritma la giornata.
La relazione di fede con il Signore, presente nella storia e nel tempo dell’uomo, dà forma e contenuto alle relazioni fraterne tra le sorelle e con chi tesse con noi legami di prossimità e di comunione, bussando alla porta del monastero in cerca di un accompagnamento spirituale, di un aiuto nelle difficoltà, di accoglienza e dialogo, di uno spazio di condivisione e di incontro personale con il Signore.
Per Chiara, e per tutte noi che abbiamo ricevuto la vocazione alla sua stessa forma di vita, il legame con la città e i suoi abitanti, ovvero con tutta l’umanità, è fondamentale e imprescindibile. Ci riconosciamo chiamate a lasciarci raggiungere e a fare nostri i sentimenti, le contraddizioni, le attese dei fratelli e delle sorelle e allo stesso tempo a lasciarci interpellare da quanti ci circondano. Allora il ‘pregare per’ è carico di senso, perché pregando portiamo nel cuore e parliamo con il Signore di qualcuno e di qualcosa che ci riguarda profondamente. E le parole che possiamo avere l’occasione di comunicare (in parlatorio, al telefono, e per le diverse vie aperte dal mondo digitale) possono diventare parole ‘piene’, parole ‘che parlano’.
La relazione con la natura, poi, alimenta lo sguardo contemplativo e lo stupore, ci apre alla lode e alla gratitudine e assume sempre più i contorni della cura, in un cammino di crescente consapevolezza della dignità e dell’importanza della nostra casa comune.
Il segno della separazione claustrale ci offre una via particolare di profondità e intensità. Lo spazio circoscritto del monastero ricorda a noi che ci viviamo e a chiunque lo veda la priorità del cuore, ovvero quel luogo interiore dove si è veri, senza filtri né maschere, e dove nella verità avviene l’incontro con Colui che, come ci ricorda santa Chiara, non contenibile dai cieli, si lascia contenere dalla sua creatura.
Per mezzo della contemplazione
Ricerchino
ciò che sopra ogni cosa debbono desiderare:
avere lo Spirito del Signore
e il suo santo operare.
(Santa Chiara)
La nostra giornata
Vivendo, la tua vita sia lode al Signore
(Santa Chiara)
L'orario della nostra giornata
6.30 Ufficio delle letture
7.00 Meditazione
7.30 Lodi
8.00 Celebrazione Eucaristica
Ora Terza
Colazione
Tempo di lavoro
12.15 Esame di coscienza e Ora Sesta
12.30 Pranzo*
Dopo pranzo: tempo di silenzio (studio/lettura/riposo)
Ora Nona (celebrata individualmente)
Tempo di lavoro
18.00 Vespri
18.30 Meditazione / Adorazione Eucaristica il giovedì
Il lunedì, invece, le sorelle si incontrano per condividere quanto la Parola di Dio della domenica precedente ha suscitato in ciascuna.
19.30 Cena*
Compieta
*Il pranzo e la cena sono anche momenti di fraternità.
Questo è, sostanzialmente, il ritmo della giornata.
Possono esserci variazioni a seconda di ciò che la comunità vive, di ciò che la Chiesa propone, di chi bussa alla nostra porta…