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DAL COLLE DI CORTONA,
UN SALUTO DI FRATERNITÀ E DI AMICIZIA!
«Ma tra come è nato il mondo e come può finire / il tema attuale è se davvero lo si può salvare / lo sanno tutti o forse è tardi» (Niccolò Fabi). Queste le parole di un cantautore nel suo recente cd.
Il 9 luglio papa Leone, celebrando per la prima volta l’Eucaristia con i testi della Messa per la custodia del creato,
ha constatato ancora una volta che siamo «in un mondo che brucia, sia per il surriscaldamento terrestre sia per i conflitti armati».
D’estate, la consapevolezza si fa quasi evidenza…
E continuava: «L’indistruttibile alleanza fra Creatore e creature mobilita le nostre intelligenze e i nostri sforzi,
perché il male sia volto in bene, l’ingiustizia in giustizia, l’avidità in comunione».
Ognuno è chiamato a rispondere nel suo piccolo/grande luogo di vita. Anche nel Monastero delle Clarisse di Cortona…
Un’iniziativa
Una giornata di ritiro per i giovani dai 18 ai 35 anni: fu una delle iniziative proposte durante gli incontri comunitari di preparazione all’VIII centenario della nostra presenza a Cortona. Individuato, finalmente, il giorno possibile, il 14 giugno, ci accorgemmo di una doppia felice concomitanza: anniversario della dedicazione della nostra chiesa e, quest’anno, vigilia della solennità della SS. Trinità. La Parola del Vangelo della solennità – “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso” (Gv 16,12); “Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità” (Gv 16,13) – è stata al centro della struttura della giornata, nell’alternarsi di momenti di preghiera, ascolto, meditazione personale, fino alla condivisione finale preparata dalla ricerca di un oggetto simbolo del frutto ricevuto nell’incontro con il Signore. Non sono mancati momenti informali di reciproca conoscenza, anche attraverso il gioco. Che meraviglia vedere come il Signore si accosti, con delicatezza e in modo personalissimo, al cammino di ciascuno, proprio là dove si trova, donando quella buona e bella notizia capace di fare ardere il cuore e aprire alla vita! Raccolti i feed-back dei partecipanti, eccoci pronte a organizzare il prossimo appuntamento in autunno… Vi faremo sapere. Intanto, GRAZIE per il dono della vostra preghiera per i giovani.
Francescani in una “città francescana”
Ho partecipato insieme alla Madre all’inaugurazione della mostra, realizzata dal Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona, “CANTARE IL MEDIOEVO”. Un’“eccezione alla regola”, senza dubbio…! Perché? Perché tra i preziosi Codici esposti vi è anche il manoscritto della Legenda del beato Guido, appartenente al nostro monastero: un librettino di modeste dimensioni, risalente al 1516, che è il più antico testimone della Legenda!
Nel contesto della presentazione della mostra, poi, Cortona è stata ufficialmente dichiarata “città francescana”. Il lavoro preparatorio, che ha coinvolto la giunta comunale e le diverse comunità francescane presenti in città e dintorni, è stato lungo e articolato, intrapreso nella consapevolezza della ricca eredità lasciata da Francesco in questo territorio dal 1211 al 1226 quando, ormai gravemente ammalato, fu ospitato ed assistito per alcuni giorni a Le Celle da frate Elia. A noi oggi è affidata la responsabilità di valorizzarlo e renderlo fruibile a chiunque arrivi in questo luogo.
Venite a laudare!
Nel 1225, già quasi cieco, Francesco soggiornò a san Damiano dove viveva la piccola comunità di frati che assistevano Chiara e le sorelle. Qui compose il “Cantico di frate Sole” e “alcune sante parole con melodia, a maggior consolazione delle povere signore di san Damiano… perché le sapeva molto contristate per la sua infermità”. Purtroppo, nella trasmissione orale è andata perduta la melodia di entrambe i testi. Diversamente, Cortona può vantare la conservazione di un codice del “Laudario Cortonese”, del 1291 circa, che apparteneva alla Fraternità di Santa Maria delle Laude, presso la chiesa di San Francesco, scritto con lo stesso sistema di un libro liturgico gregoriano. Viene ipotizzato che queste laudi accompagnassero la predicazione evangelica da parte degli appartenenti alla confraternita in occasione di festività particolari. Grande è l’analogia con il “Cantico di frate sole”: i biografi annotano che Francesco “voleva che i frati andassero per il mondo a predicare e lodare Dio” e diceva loro: “Che cosa sono i servi di Dio, se non i suoi giullari che devono commuovere il cuore degli uomini ed elevarli alla gioia spirituale?”.
Bellezza e comunione
Come sfere leggere e dense che si innalzano, armoniose e precise danzando in un flusso costante e articolato, senza bruschi cambiamenti eppure vario, che accompagna il respiro in spazi sempre più ampi e indica allo sguardo orizzonti che si dischiudono e si dischiudono e approdano… ma approdano davvero??! O forse il loro continuo dischiudersi lascia scorgere, senza imporsi, l’Infinito?
Chissà se le righe appena lette dicono qualcosa… Chissà se riescono a comunicare l’emozione profonda e avvolgente provata nel tardo pomeriggio del 1° luglio, mentre brani musicali e testi clariani si intrecciavano grazie al violino di Luca, alla viola di Caterina, all’organo di Francesco e alla voce di Monica, con competenza e arte pari alla semplicità dei loro gesti. È stato un grande regalo, quello che questi amici ci hanno fatto, propiziato dal nostro desiderio di dire il ‘grazie’ per gli 800 anni di vita della nostra comunità con diversi linguaggi. La XXII edizione della Settimana di musica sacra, evento tradizionale a Cortona tra fine giugno e i primi di luglio, ci ha offerto il contesto e lo spazio appropriati per questa ora di bellezza che è stata un’ora di esperienza di comunione nello spirito tra tutti gli intervenuti. Con la musica e con Chiara, poteva essere diversamente?
Di generazione in generazione
In un giorno di luglio suona il telefono. Dall’altra parte una voce un po’ esitante: “Siete le clarisse? Io avevo una zia clarissa a Cortona nella prima metà del secolo scorso. Era da voi?”. Uno scambio di informazioni, la conferma chiesta a un’altra sorella e… Sì! Un altro tassello della nostra storia è emerso e si è ricomposto. Gioia da parte della pronipote per aver trovato, stupore da parte nostra per questo nuovo dono del Signore, proprio mentre celebriamo i nostri 800 anni di presenza a Cortona. Alla telefonata è seguita la visita: che bello conoscersi e incontrarsi, sapere qualcosa di più della zia da parte della nipote e da parte nostra focalizzare l’attenzione su sr. Elena. La più anziana tra noi, che l’ha conosciuta, ne parla come di una donna costantemente immersa nella preghiera. Ancora una volta vediamo riemergere il filo rosso che ci lega alle sorelle che ci hanno preceduto e che chiede a noi di portare avanti nell’oggi, aperte al futuro, il dono della vocazione ricevuta, per continuare ad annunciare a tutti con il nostro semplice esserci che “di generazione in generazione la misericordia di Dio si stende su quelli che lo temono”.
Cambiamenti
Mi piace osservare l’opera di Dio. Quante lezioni ricevo guardando la natura nelle sue diverse fasi di cambiamento. Tutto ciò che esiste ha un inizio e una fine: la vita umana, quella animale, vegetale, minerale… Prendo ad esempio una pianta: pur essendo piantata stabilmente nel medesimo terreno, ogni giorno cresce un po’ di più, si sviluppa, si espande. E io? Che cos’ero all’inizio? Una minuscola cellula… Senza che me ne accorgessi, attraverso continui cambiamenti di crescita – la fanciullezza, l’adolescenza, la gioventù, l’età adulta e poi anziana, fino a oggi! – il Signore mi ha dato la grazia di essere quella che sono. Mi ha arricchita dell’esperienza di tante stagioni, con i loro momenti facili e difficili, gioiosi e dolorosi. E quando sarò alla sua presenza, continuerò a cambiare, in un continuo processo senza fine. San Gregorio di Nissa dice che quanto più hai sete dell’Amato, tanto più lo conoscerai, ma quella conoscenza maggiore ti darà una sete ancora più forte… Sarà un cambiamento continuo, un passare, come dice san Paolo, “di gloria in gloria”.
Il suono della campana
Mentre sul piazzale della chiesa del convento francescano di S. Giacomo, poco sopra il paese di Poggio Bustone, dei bambini giocano a pallone mentre i nonni li guardano parlando degli anni che passano, ripenso a quel che ho appena vissuto: la salita al Sacro Speco (grotta, caverna), luogo ricco della memoria orante di S. Francesco. Fr. Vincenzo ne aveva parlato al gruppo di Sorelle Clarisse della Federazione a cui anche noi apparteniamo, riunite per la giornata annuale di incontro, ascolto, preghiera, festa. Là Francesco fece esperienza della misericordia del Padre che poi annunciò a tutti. Salirvi è stato un faticoso pellegrinaggio, suggello di questa giornata, custodendo nel cuore quanto fr. Massimo, ministro generale OFM, nella riflessione propostaci al mattino aveva seminato con la sua parola piena di vita. Il suono della campana dallo Speco è risuonato nella valle, quella del quotidiano a cui ritorniamo, portando la buona e lieta notizia: Non abbiate paura, l’amore del Padre è per tutti.
Siano sempre sollecite nel conservare reciprocamente
l’unità della scambievole carità, che è il vincolo della perfezione.
Santa Chiara
Lo Spirito del Signore
ci doni di agire con giustizia,
amare con tenerezza,
camminare umilmente con Dio,
insieme!
Le vostre sorelle clarisse