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DAL COLLE DI CORTONA,
UN SALUTO DI FRATERNITÀ E DI AMICIZIA!

Al cuore del mese di settembre sta la Croce.

Il 14 celebriamo l’Esaltazione della Santa Croce. Guardiamo la Croce poiché «il Crocifisso ci rivela il volto di Dio. La conoscenza del vero Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, misericordioso e pieno di amore e di bontà, passa per la conoscenza del volto del Crocifisso» (Carlo Maria Martini).

Il 15 ricordiamo Maria presso la croce del Figlio, di cui raccoglie l’offerta, vi partecipa e diviene “la Madre”.

Il 17 vediamo questo ‘mistero’ di fecondità pasquale in Francesco d’Assisi, che sul monte della Verna ricerca il volto di Dio nel travaglio contraddittorio della storia, sua e dei suoi fratelli.

Nella luce del Crocifisso glorioso, raccogliamo parole maturate e momenti vissuti nelle settimane passate e con gratitudine le condividiamo.

Seduta sulla panchina

Il caldo opprimente del mese di agosto, che non ci ha dato tregua neppure all’interno delle antiche e spesse mura del monastero, mi ha portato a sostare, nella meditazione di ogni mattina, sulla panchina sotto il platano del giardino. Lì ho trovato un luogo di osservazione rivitalizzante. Seduta davanti allo scenario della Valdichiana, con la Parola del giorno sulle ginocchia, ho gustato la brezza leggera del primo mattino, ho ascoltato i rumori del silenzio che ci circonda: la foglia del platano che lasciava il ramo da cui aveva tratto vita fino a quel momento e lievemente si posava a terra tra le sue “sorelle” che l’attendevano; lo sbattere d’ali dell’upupa che si fermava sulla staccionata quasi a darmi il buongiorno; l’allegro saltellio dei merli sul prato alla ricerca di cibo; il ronzio dell’ape che si posava qua e là sui piccoli fiori… Rumori che racchiudevano un silenzio di raccoglimento… Rumori di vita che portano vita perché mi insegnano a fermarmi, a sostare, a guardare, a gustare la fragranza di un nuovo mattino gratuitamente donato. “Felici coloro che vedono la bellezza… dove altri non vedono nulla” (Camille Pissarro).

Angeli… anche a Ferragosto

 Sì, angeli veri, non con le ali ma con un cuore meraviglioso, pieno di amore, luce e generosità, pronti ad aiutarci, ognuno presente al momento giusto e secondo le specifiche competenze.

Il nostro ‘angelo Giovacchino’, puntualissimo nel venire in nostro soccorso quando immancabilmente, nelle settimane più calde dell’anno, i nostri freezer (ma non solo i nostri), vanno in tilt. Il nostro ‘angelo Mauro’, abile tecnico informatico, infaticabile nel provvedere all’aggiornamento della nostra rete telematica sia a distanza che nell’unica settimana di vacanza che si concede con la famiglia (cinque figli stupendi), in presenza qui da noi ad agosto. Il nostro ‘angelo Lucio’, insegnante di agraria in pensione che ha creato con i suoi ex alunni una rete incredibile di aiuto per noi, grazie alla quale durante tutto l’anno, estate compresa, riceviamo in dono “i frutti della terra e del loro lavoro”.

Anche a tutti gli altri che non citiamo, ma che sono ugualmente presentissimi nei nostri cuori e nella nostra preghiera, un grande grazie di farci toccare con mano la cura provvidente del Padre!

Ragazzi e foglietti

Agosto: tempo di vacanze, tempo per vivere esperienze nuove. Le diocesi, le parrocchie, i religiosi organizzano dei campi scuola offrendo ai ragazzi e alle ragazze delle occasioni per fare amicizia, per conoscere nuovi amici, per mettersi in gioco e nello stesso tempo per crescere nella fede, nella relazione con il Signore. Ed è proprio per aiutare i ragazzi e le ragazze a esprimere il loro rapporto con il Signore che vengono invitati dai loro educatori a scrivere i loro desideri più profondi, le loro preghiere, in modo anonimo, sapendo che i loro scritti verranno consegnati alle suore di clausura. In questo tempo, a noi è dato il grande dono di custodire moltissimi di questi desideri e di offrirli al Signore nella nostra preghiera. Attraverso la lettura dei foglietti consegnatici da diversi gruppi, abbiamo scoperto le sensibilità, le sofferenze, le speranze e le gioie di queste nuove generazioni, il loro sguardo verso il futuro, la ricchezza del loro cuore. Carissimi ragazzi e ragazze, “grandi cose” il Signore compie in voi e attraverso di voi, e in questo vostro cammino vi accompagniamo con la nostra preghiera.

Compleanni e onomastici

Siamo una piccola comunità di sorelle, che cercano di volersi bene e di far convergere nell’unità il cuore e i pensieri.

Nel mese scorso, per alcune di noi è stato il giorno del compleanno e/o dell’onomastico. Sono giornate di gioia e di letizia: insieme ringraziamo il Signore di averci donato quella sorella, preghiamo per lei e per ciò che le sta a cuore, inventiamo modi per manifestarle il nostro affetto. Qualche piccolo segno ricorda a tutte che si tratta di un giorno ‘speciale’: a colazione, la ‘festeggiata’ troverà al suo posto biscotti o altri dolci (in quantità sufficiente per tutte le altre, naturalmente!), a pranzo, invece, fiori o frutti di stagione incorniceranno il suo piatto a seconda dell’estro delle sorelle incaricate della pulizia del refettorio. Tutto concorre a far crescere l’attenzione e la vicinanza del cuore.

Aere e nubilo e sereno e onne tempo

“Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento e per aere e nubilo e sereno e onne tempo, per lo quale a le Tue creature dài sustentamento”.

Così cantava san Francesco; non sappiamo se lui abbia mai sperimentato le conseguenze di calamità naturali devastanti che con i cambiamenti climatici di questi ultimi anni si stanno facendo sempre più frequenti. Nel nostro piccolo anche noi sorelle lo vediamo (per ora senza gravi danni!).

Che il cantico di “Frate Sole” possa ancora abitare il cuore umano e farsi voce di tutto il creato.

Condivisione di vita

Tre giorni pieni, più quello di arrivo e quello di partenza: è il tempo che abbiamo condiviso con sr. Emmanuela, venuta dal suo monastero nella verde Valsugana al nostro nella secca Valdichiana. Le abbiamo chiesto di condividere con noi l’esperienza e la riflessione che ha maturato negli anni a proposito di ‘Giovani e digitale’, un tema che sempre più ci sta interessando. Gli incontri ‘formali’, ma forse ancor più quelli ‘informali’ durante i pasti, o mentre riordinavamo il refettorio, o salendo e scendendo le scale, ci hanno regalato una condivisione di vita che iniziato a tessere un legame prezioso, di fraternità semplice e vera. Incontri così riducono le distanze geografiche e avvicinano nel cuore, ci fanno maturare nell’unità della fede e della forma di vita clariana. Che dire? Soltanto GRAZIE.

Sentiamo rivolte a noi oggi le parole di benedizione che Francesco stigmatizzato scrisse alla Verna a consolazione di frate Leone:

Il Signore ti benedica e ti custodisca,

mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te. 

Rivolga verso di te il suo sguardo e ti dia pace.

A te, che ci hai letto,

l’augurio di ogni bene

e l’assicurazione della nostra preghiera.

Le tue sorelle clarisse